Diario di Viaggio: Amsterdam pt. 1

4:30 PM

Oggi vorrei parlarvi del viaggio che ho fatto lo scorso settembre con il mio ragazzo ad Amsterdam, città fantastica, che mi è rimasta nel cuore!
Spero di riuscire a darvi qualche consiglio pratico e utile oltre che qualche spunto sugli innumerevoli posti che vale la pena di visitare!



I giorno: arrivati, piove. Ti pareva. Ma uscendo dalla stazione ce ne dimentichiamo perché siamo incantati da Amsterdam: incredibile!
Riusciamo a rientrare in noi. Raggiungiamo la nostra sistemazione, scarichiamo i bagagli e via alla scoperta della Venezia del nord.
Sistemato un leggero languorino con un bel cono di patatine fritte (consigliatissime con la maionese locale), ci siamo diretti all'Amsterdam Museum per sottoscrivere la carta per i musei.

Bene, se vi piace girare nelle città per visitare anche dei musei e avete qualche giorno, allora per Amsterdam vi consigliamo assolutamente la Museumkaart. Costa 60 € ma ne vale la pena: si entra in tutti i musei della città (ce ne sono tantissimi davvero belli come vedrete) e anche nel resto dei Paesi Bassi, si risparmia andando già solo in 4 musei e si evitano perfino le code. In alternativa ci sarebbe l'Iamsterdam card che include alcuni musei, altre attrazioni e inoltre i trasporti. Esiste nella versione da 24, 48 e 72 ore, ma alla fine facendo due conti non conveniva nel nostro caso (considerato che ci spostavamo dappertutto a piedi agevolmente); vi consiglio però di dare un'occhiata a entrambe e valutare, in base ai vostri interessi e al vostro tempo, quale sia l'alternativa migliore per voi. Comunque una carta di questo tipo, che sia una o l'altra, vi permette di avere molte più possibilità e comodità!
Una pecca dell'Olanda sono proprio i costi e gli orari dei musei, chiudono tutti intorno alle 17/18.
Ad ogni modo abbiamo pensato di sfruttarla subito gustandoci l'Amsterdam museum. Non ricchissimo come quantità di reperti ma in una suggestiva struttura (l' ex orfanatrofio della città) e davvero ben congegnato: in ogni sezione è ricostruito un periodo della città con dati, video, modellini. Un museo interrattivo e piacevole!

È il primo giorno: quindi siamo freschi e impazienti, così cogliamo l'occasione di andare a visitare subito la casa di Anna Frank, che in eccezione agli orari olandesi rimane aperta fino alle 21.00. Per raggiungerla attraversiamo una zona piena di scorci suggestivi, che ci costringe a tirare fuori la macchina fotografica quasi ad ogni incrocio. Ma scopriremo che sarà la normalita ad Amsterdam.

Arriviamo alla Anna Frank Huis, la casa dove Anna visse nascosta, in un rifugio segreto, insieme alla sua famiglia ed a altre 4 persone per due anni prima di essere deportata ad Auschwitz e alla morte dalla follia nazista. Qui scrisse il celeberrimo diario. La visita risulta intima e emozionante, quasi si fosse lì con lei, a dispetto dei numerosi visitatori.
Il ritorno in botel è un occasione per riattraversare la splendida piazza Dam e le vie vicine nella loro giovane vitalità, e, contestualmente, per farci due spaghi, anzi noodles.
Si avete letto bene, botel!
Ad Amsterdam infatti vi consigliamo, se siete giovani e non troppo sofisticati, questa particolare sistemazione: vicino al museo Nemo (in centro, a due passi dalla stazione) vi è una darsena dove sono ormeggiate tantissime piccole barche-albergo, botel appunto, che offrono cabine senza troppe pretese (con bagno privato) e colazione (nel nostro caso un buffet abbondante). La zona è fantastica e il prezzo davvero basso per il centro-città (65 euro a notte in due). Ovviamente se cercate comfort e lusso credo non sia il caso di prenderle in considerazione.

Palazzo Reale
Vista della darsena dove si trovava il nostro botel

II giorno: in mattinata ci dirigiamo, forti della nostra kaart, all'Hermitage museum, succursale del più famoso museo di San Pietroburgo. Il museo ospitava, in quel periodo, una bella mostra, ricca di oggetti e ben illustrata, dedicata ai banchetti degli Zar simbolo della loro esagerata e stucchevole ricchezza.
Dall'Hermitage a piazza Dam abbiamo tempo di scoprire altri nuovi lati di Amsterdam (quali la serenità completamente estranea alle nostre città turistiche e ovviamente nuove bellissime piazze, ponti, case) .
Arrivati al cuore pulsante della città entriamo nel palazzo reale, simbolo per anni del potere comunale, ma anche protagonista dell'epoca napoleonica e della più recente monarchia. Fuori ad aspettarci nella piazza ci sono giocolieri, musicisti e tantissime gigantesche bolle di sapone.
Riusciamo a sfuggire ai nostri più giocosi istinti infantili per raggiungere la Rembrandthuis, una casa del 1606 dove visse il maestro fiammingo e dove ora si trova il museo a lui dedicato. La casa contiene numerosissimi dipinti e oggetti della collezione dell'artista oltre a un ampio tesoro di sue stampe originali. Ma è nella ricreazione degli ambienti (con alcuni sorprendenti mobili originali) che questa casa dà il meglio di sé: cucina, camere e il celebre atelier dove Rembrandt ideò e realizzo le sue opere più famose.

Approfittiamo qui per aprire una parentesi sui musei: abbiamo detto che effettivamente sono cari, ma non abbiamo ancora chiarito del perché lo sono. Il motivo è semplice: costano tanto perché valgono tanto. Ovviamente non si parla di solo di opere (in Italia non ci batte nessuno il quel campo), ma di servizi: spiegazione di quasi ogni cosa in audioguida compresa nel prezzo o in alternativa depliant e cartelli approfonditi alle pareti, personale e workshop gratuiti: nelle due ore e mezza della nostra visita alla Rembrandthuis abbiamo assistito al lavoro di un maestro incisore con possibilità di provare direttamente in prima persona e alla spiegazione e dimostrazione (nello studio di Rembrandt!) di come e con cosa i suoi allievi preparavano i pigmenti. Assolutamente impensabile qui in Italia ed in seguito ve ne daremo altre dimostrazioni.
Il meteo si rivela decisamente migliore rispetto al giorno precedente quindi, nella magica luce del tramonto, non possiamo esimerci dal canal cruise (giro in battello).  Potrebbe sembrare un attrazione acchiappa-turisti, beh, lo è.  Ma ne vale ugualmente la pena: gli scorci sono indimenticabili e inoltre vi è una guida in inglese che fornisce tantissime informazioni storico-artistiche davvero interessanti. Ci sono tantissime compagnie che permettono giri differenziati a prezzi differenziati, noi abbiamo fatto un giro di 1 ora a 10 euro a testa su un battello coperto, partendo dal centralissimo imbarco di Rokin.


La sera è l'occasione per una tipica cena olandese a base di pancakes salati e waffles, prima di una più turistica passeggiata per il pittoresco Red Light district, quartiere su cui ero molto scettica. In realtà mi sono dovuta ricredere, vale la pena farci un giro perché è una zona unica al mondo e vi farete sicuramente due risate! Inoltre, è un luogo molto frequentato da ogni tipologia di turista (ovviamente), quindi assolutamente non pericoloso e non così volgare come si tende a pensare. 


Modesto centrotavola dello zar
I 'trucchi' per diventare come Rembrandt

Vista dal battello: i sette ponti allineati




Ma la stanchezza e le emozioni provate fino a qui non davano nemmeno l'idea di cosa avremmo provato poi...
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